Storia
dal 1928

Bottega Gatti

Ceramiche d’Arte in Faenza

La Bottega Gatti viene fondata a Faenza nel 1928 dal pittore e scultore ceramista Riccardo Gatti.

Nell’anno stesso dell’apertura della Bottega, Riccardo Gatti si avvicina al Movimento Futurista e realizza una serie di ceramiche sulla base sia di modelli propri che su quelli di alcuni importanti componenti del gruppo artistico, tra cui: Balla, Dal Monte, Benedetta e Fabbri, coi quali collabora fino al 1930.

Nella seconda metà degli anni Trenta, Gatti partecipa al tentativo di rinnovamento dell’artigianato artistico, promosso dall’ENAPI, allora sotto la direzione di Giovanni Guerrini, con la realizzazione di ceramiche per la Triennale di Milano, su disegni di artisti, design ed architetti, tra i quali Ponti, Corvi e lo stesso Guerrini.

Simili esperienze, in particolar modo quella della ceramica futurista, costituiscono il precedente storico e ideale, su cui la Bottega Gatti ha in seguito ripreso ed ampliato il dialogo e le collaborazioni con importanti artisti. Questa ripresa si verifica alla fine degli anni Ottanta, quando Dante Servadei, nipote ed allievo di Riccardo Gatti, succedutogli nella guida della bottega alla sua morte nel 1972, insieme al figlio Davide, allaccia nuovi rapporti di collaborazione con artisti.

Un prima opportunità si manifesta nel 1986, in occasione della Mostra sul Futurismo, organizzata a Venezia nella sede di Palazzo Gassi, per la quale la Bottega torna a collaborare con alcuni artisti futuristi, come Mario Guido Dal Monte, il quale aveva già lavorato con Riccardo Gatti. Un’altra mostra, sempre a Palazzo Grassi, fornisce il presupposto per altri due incontri artistici: il primo con il pittore surrealista belga, Paul Delvaux, per il quale la bottega riproduce in ceramica alcune delle sue note donne albero; il secondo con l’artista veneziano Santomaso.

(Il momento fondamentale per il consolidamento di queste prove iniziali avviene nel 1990, anno in cui la bottega è protagonista di alcune importanti iniziative. A questa data, risale infatti la realizzazione delle ceramiche per i mondiali di calcio, che portano a Faenza, su iniziativa del Consorzio Ceramisti della città, alcuni importanti artisti, tra cui Bruno Munari.) Sempre nel 1990 la Bottega partecipa al progetto “L’apprendista Stregone”, realizzando una serie di opere con Pablo Echaurren, Guido Strazza e Giuliano Della Casa. In contemporanea all’apertura della mostra, in cui sono raccolti i risultati de “L’apprendista Stregone”, la Bottega Gatti inaugura un’esposizione di ceramiche prodotte insieme a Ugo Nespolo.

L’esito positivo dei rapporti con gli artisti, che nel caso della Bottega Gatti sono testimoniate anche dalla continuazione del lavoro con Echaurren, Della Casa e Nespolo, si traduce in una serie di esperienze successive, che conducono a Faenza molti altri artisti per lavorare la ceramica. Nel 1991 inizia un’esperienza ceramica con l’artista Enrico Baj, nel 1992 è la volta di Sebastian Matta, concluse entrambe con un’esposizione delle opere realizzate in Bottega, mentre all’anno successivo risale la realizzazione del noto pannello Nero e oro di Alberto Burri, esposto attualmente nell’ingresso del Museo Internazionale delle Ceramiche di faenza.

Nel 1993 Davide Servadei, mettendo a frutto le esperienze condotte negli anni precedenti, inizia a cercare in maniera autonoma gli artisti, con cui intraprendere un percorso di collaborazione. La Bottega stringe contatti con il pittore Hsiao Chin e inizia la lunga serie di lavori realizzati con Mimmo Paladino, rapporto a tutt’oggi ancora molto produttivo.

Il 1994 ed il 1995 si caratterizzano ancora per alcune partecipazioni che portano a Faenza e alla Bottega Gatti, gli artisti francesi Arman, poi Luis Cane.

Da questo momento la Bottega continua a tessere i propri rapporti, coinvolgendo un numero sempre maggiore di artisti e gallerie. In questi stessi anni avviene anche l’incontro con Giacinto Cerone, Giosetta Fioroni, le cui opere eseguite a Faenza sono state recentemente raccolte in una mostra a lei dedicata al Museo Internazionale delle Ceramiche e Luigi Ontani, con il quale la Bottega ha realizzato moltissime opere ed altrettante mostre, a cominciare dalla Sala alla Biennale di Venezia del 1995.

Dalla metà degli anni Novanta ad oggi l’entità dei rapporti e delle intese che la Bottega e Davide Servadei hanno instaurato con gli artisti è andata via via accrescendo e molti sono i nomi che si potrebbero citare, tra gli artisti giovani e quelli già affermati, come Carla Accardi, Aldo Mondino ed Ettore Sottsass. A questi se ne possono aggiungere altri, come: Luigi Carboni, Tristano di Robilant, Vincenzo Cabiati, Amedeo Martegani, Liliana Moro, Chiara Passa, Mario Della Vedova, Luisa Rabbia, Dani Karavan, Paola Gandolfi, Mike Kelley, Giuseppe Maraniello, Agostino Bonalumi, Giuseppe Uncini, Marcello Jori, Antonio Riello, Domenico Bianchi, Giuseppe Gallo, Paolo Maione, Nicola De Maria, Valerio Berruti, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Ilya Kabakov, Hidetoshi Nagasawa, Arcangelo, Germano Sartelli, Antonio Violetta, Alex Pinna, Giulia Caira, Alik Cavaliere, Tommaso Cascella, Luca Vitone, Alessandro Pessoli, Marco Nereo Rotelli, Lucio Del Pezzo, Emilio Isgrò, Arnaldo Pomodoro, Giovanni Ruggiero, Oliviero Rainaldi, Italo Zuffi, David Casini, Paolo Leonardo, Bruno Ceccobelli, Marzia Migliora, Nicolàs Leiva, Vedova-Mazzei, Carlo Benvenuto, Jessica Carroll, Marco Boggio Sella, Salvo, Sabrina Torelli, Arnold Mario Dall’O.